L'ARCHIVIO STORICO
STORIA DELL’ARCHIVIO DI STATO
La storia dell’Archivio va di pari passo con la storia del Comune sammarinese, attestata già dall’inizio del XIII secolo. Tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV è già dimostrata l’attività dell’officium notarium comunis, come indicano le rubriche degli Ordinamenta del 1320-1343. Nel momento in cui cominciano a formarsi le prime sedimentazioni documentarie importanti per la vita e lo sviluppo dell’attività amministrativa del Comune, inizia parallelamente ad avviarsi una prima attività di gestione documentaria, inizialmente improntata esclusivamente ad una conservazione protezionistica dei documenti di carattere ufficiale, che danno forza e sicurezza al processo di indipendenza istituzionale del Comune sammarinese.
Con la seconda metà del XIV secolo, l’evoluzione dell’attività amministrativa del Comune porta ad un aumento della produzione documentaria e ad un naturale sviluppo dell’attività di conservazione della documentazione prodotta. Da questo momento cominciano a conservarsi serie continuative della documentazione basilare per l’espletamento delle principali attività (politica, economica, fiscale e giudiziaria) del Comune sammarinese.
Nel lungo periodo che va dalle prime attestazioni documentarie conservate fino al 1630, e maggiormente attorno alla metà del XVI secolo, accanto all’evoluzione della struttura amministrativa e burocratica del Comune sammarinese si verifica un aumento della documentazione prodotta e un naturale accrescimento delle necessità di conservazione delle carte. Al contempo evolve anche il modello conservativo, rendendo utile la salvaguardia non solo dei documenti comprovanti diritti e proprietà del Comune sammarinese, ma anche della documentazione fiscale, economica e giudiziaria.
Nella seconda metà del XVI secolo, ormai, lo sviluppo burocratico rende necessario deputare una piccola stanza del Palazzo Comunale ad Archivio. Negli anni immediatamente successivi una delibera del Consiglio e poi una riforma statutaria daranno una conferma istituzionale e una nuova autorevolezza alla conservazione delle carte pubbliche sammarinesi.
Ciò che venne fatto tra XVII e XIX secolo per migliorare l’ordinamento dell’Archivio sammarinese si deve all’opera arbitraria dei Prefetti d’Archivio, che in quei secoli ne furono responsabili. Vi furono tra loro personaggi autorevoli della storia politica e amministrativa sammarinese; ad alcuni si devono i pochi strumenti ricognitivi compilati in questo periodo.
Inevitabile ricordare, tra i Prefetti d’Archivio più importanti, Giambattista Bonelli, autore, tra il 1773 e il 1777, di un Sommario di documenti dell’Archivio Governativo di San Marino, e il figlio Camillo Bonelli, archivista dal 1788 al 1831, che si dedicò all’analisi delle carte contenute nell’Archivio Notarile, istituto operante dalla fine del Settecento.
Questi sono tra i pochi spunti che permettano di analizzare il processo di sedimentazione delle carte nel lungo periodo che va dalla metà del XVII fino alla fine del XIX secolo: nei due secoli che vanno dall’Inventario del 1630 all’inventariazione del Malagola, infatti, non ci sono testimonianze dirette che permettano di definire con certezza la quantità e la tipologia dei documenti presenti.
La prima compilazione esaustiva di una serie documentaria venne realizzata nell’ambito di una ricerca erudita interessata eminentemente alle pergamene: l’Indice di tutte le pergamene esistenti nell’Archivio Segreto della Repubblica di San Marino cominciato il di 15 agosto 1749 sotto il Capitano dell’Ill.mo Sig. Giuseppe Onofri, di mano di Annibale degli Abbati-Giordani Oliveri. L’Oliveri, insigne erudito pesarese divenuto sammarinese onorario per il matrimonio con una esponente dell’oligarchia sammarinese, poté accedere alle carte dell’Archivio sammarinese che ancora alla metà del Settecento era “segreto” per intenzione istituzionale. Le carte sono elencate a partire dal Placito Feretrano, all’epoca datato 885, fino ad una sentenza del 1691 e accompagnate soltanto da un breve sunto del documento.
Per giungere ad un vero e proprio lavoro di riordino e descrizione del materiale documentario dell’Archivio Governativo bisognerà attendere l’intervento e il monumentale operato di Carlo Malagola. Malagola, storico e archivista, nel 1885 stava portando avanti assidui studi riguardanti l’episodio alberoniano a San Marino, che lo spinsero ad indagare molti Archivi in Italia e all’estero, fino a condurlo nell’Archivio Governativo Sammarinese. Qui poté formarsi un’idea dello stato di consistenza dell’Archivio sammarinese e dei problemi connessi al suo riordino. Nella seduta del Consiglio dell’11 giugno 1885 “l’Ecc.ma Reggenza espone che interpellato il Sig. Cav. Dr. Carlo Malagola per conoscere se fosse disposto a dare ordinamento al nostro Archivio che da qualche ispezione si verifica essere di molta importanza, e per la ricchezza delle pergamene e per documenti molto antichi, il medesimo ha dichiarato che accetterebbe volentieri un tale incarico”. Il lavoro di Malagola fu coronato dalla pubblicazione, nel 1891, del volume “L’Archivio Governativo della Repubblica di San Marino - Riordinato e descritto”, ad oggi ancora il testo fondamentale per comprendere l’Archivio di Stato ed accedere al sommario e alla descrizione delle serie archivistiche.
L’Archivio della Repubblica restò nei vani del Pubblico Palazzo fino all’ultimo dopoguerra; nel 1948, per esigenze di spazio, venne trasferito a Palazzo Valloni, recentemente restaurato e ripristinato su progetto dell’Ingegner Gino Zani dopo i bombardamenti del ’44.
Sul sito www.antichidocumenti.sm è possibile visionare e consultare alcuni documenti delle serie "Bolle e brevi", "Istrumenti del Governo", "Atti giudiziari" e "Verbali del consiglio" e numerose lettere appartenenti al "Carteggio della Reggenza". E' possibile inoltre condurre una ricerca tra i Censimenti e Stati d'anime della popolazione Sammarinese.
In questo video tutorial della serie "L'Archivio spiegato" trovate tutte le informazioni per navigare facilmente nel sito.
Gli inventari dell' Archivio storico in formato scaricabile: